U-R is a composition in 2 parts for solo acoustic double bass by Giorgio Netti. The first part was premiered in Stuttgard during Eclat Festival in 2016 and commissioned by Musik des Jahrunderts, and the second part in Venice during the Biennale Musica in 2018 commissioned by the Biennale di Venezia. The 2 parts all together have a duration of 55 minutes. The performance of this music is extremely demanding, since the notation of the pieces requires an extreme control on all the parameters and a number of extended techniques, some of which have been notated here for the first time.
The 2 parts are a reflection of the role of the double bass in the history of music: the first as a basso continuo, featuring long notes and harmonies, the second exploring its function as a “walking(/talking) bass” exploring different kinds of pizzicato and rhythms.
“ur – welt, sprache, text – la lingua tedesca ci ricorda, si ricorda, di uno stare, un sostare, controcorrente.
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dentro a molte delle attuali convenzioni (musicali) esiste un senso più ampio, un cardine direi, attorno al quale le differenti angolature si sono gradualmente sviluppate come raggi, sempre più lontano dalla loro origine comune, fino a escludersi a vicenda nelle rispettive conclusioni. E’ il passaggio fondamentale che permette ad ognuno di elaborare la propria identità, culturale e personale: un processo di selezione progressiva, che spesso esclude l’altro da sé fino a combatterlo. Siamo arrivati così all’infinita complessità del mondo attuale, al suo inarrestabile frazionamento, si, ma anche alla possibilità di uno sguardo/ascolto più consapevole su ciò di cui siamo fatti. Portandoci momentaneamente fuori dalla mischia, il prefisso ur sospende la forza centrifuga di ogni interpretazione, attivandone la potenzialità centripeta: è solo in apparenza un ritorno, si tratta piuttosto del caricamento indispensabile ad un nuovo salto interpretativo, che ci servirà a ricollegare fra loro conclusioni apparentemente inconciliabili, in un nuovo, per quanto provvisorio, ordine comune.
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ur, 2 riti per contrabbasso è una riflessione su i due ruoli principali del contrabbasso nella storia della musica: l’intensa energia unificatrice del suo suono pedale, e il basso continuo, poi diventato walking (e talking) bass, come motore nascosto di tutte le danze. Ho esplorato questa doppia natura, continua e discreta, in parallelo alla sacralità del toro in molte culture, (figura per me particolarmente vicina al contrabbasso) e in particolare al mito del Minotauro. Si sono intrecciate fra loro tre linee di sviluppo:
. il suono teso, come potente pulsione alla vita
. l’articolazione (il nodo, la piega), quale inesauribile principio generativo
. il labirinto (sua progettazione e attraversamento), come arrischiante metafora del comporre
Ne è nata una doppia visione, speculare ma asimmetrica: l’una attiva l’altra, trasformando al contempo se stessa. Dalla visione, poi, i 2 riti, l’esatta formulazione dei gesti che permetterà all’uno e all’altra di uscirne quasi incolumi, per 2 strade differenti.”
Giorgio Netti
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